Introduzione

Un caro saluto a tutti i lettori. In questo mensile porteremo avanti la nostra analisi sulle dinamiche di coppia. Dopo un breve riepilogo di quanto visto nell’ultimo articolo proseguiremo addentrandoci in una ulteriore fase della coppia.

Analisi

Abbiamo definito come la base di un funzionamento sano di coppia sia quello di avere uno o più bisogni “in comune” tra i partner. È scontata e ovvia questa affermazione ma diventa l’essenza per far girare realmente con ottime potenzialità la coppia. In una prima fase di coppia (l’innamoramento) soddisfiamo in tutto e per tutto il bisogno dell’altro affinché essosia portato a soddisfare il nostro.

Rispetto all’evoluzione della coppia oltrepassiamo l’innamoramento, momento nel quale ci siamo detti che la coppia diventa abilissima nel crearsi l’illusione che l’altro/a possa soddisfare e in egual misura “si riesca a soddisfare” i corrispettivi bisogni. Vediamo come successivamente emerga sempre più la spontaneità della coppia, ossia cosa realmente si vuole dall’altro e cosa si sia motivati a dare. Diventa questa un’importantissima svolta perché si entra maggiormente in quella che è la vera struttura della coppia. Emergono qui maggiormente i conflitti, che di per sè vi invito a leggere come sani, ma focalizziamo maggiormente con un modello semplicissimo perché siano chiamati così. Come esseri umani siamo mossi da singoli bisogni, differenti l’uno dall’altro. Vogliamo entrambi bere? Si, ma io poco di più e tu poco di meno e comunque sia con una voglia e richiesta qualitativamente differente. Immaginatevi il ragionare cosi in riferimento a più e differenti aspetti nella vita. Diventa scontato che interagiamo e ci relazioniamo avendo differenti obiettivi, e diventa assurdo attendersi che i nostri siano gli stessi dell’altro. Nonostante ciò questo è quello che facciamo quando emergono dei conflitti, ci aspettiamo che l’altro abbia gli stessi nostri bisogni. Dove sta il lato sano quindi? Sta appunto nell’osservare e “prendere consapevolezza” che l’altro sia diverso da noi, sia appunto “un altro” e come tale debba essere considerato, nonostante ci si sia promessi vicinanza per tutta la vita (promessa sempre vera sino ad un prossimo opposto bisogno)

Quest’ultimo punto viene difficilmente accettato quando la diversità dell’altro non è in linea col nostro bisogno. È li che allora non capiamo il comportamento dell’altro e ci sembra strano. Tengo a sottolineare in modo maggiormente accurato che il problema non sta nel “capire”, bensì “nell’accettare”. Il capire è un qualcosa di razionale, e se infatti ci pensiamo bene capiamo cosa l’altro voglia e quale sia il suo bisogno, anche se differente dal nostro. L’accettare è una questione emotiva, riguarda il sentire che non siamo pienamente accolti e voluti nei nostri bisogni profondi. Questo ha poco di razionale ma tanto di emotivo. Diviene funzionale sentire che quel qualcosa possa essere soddisfatto in primis da noi stessi e che all’altro non debba essere ricoperto da questo compito. In quest’ultimo trafilo stiamo inserendo le basi per poter comprendere cosa smuova i vissuti di gelosia, tematica estremamente importante che mi riserverò di analizzare in modo maggiormente approfondito nei prossimi mensili. 

Ribadiamo quindi che successivamente a questa prima fase i partner iniziano a vedere con maggiore lucidità i reali bisogni dell’altro, e nel comprendere quanto si voglia realmente investire la propria vita con una persona che possa non avere al 100% gli stessi bisogni. Rimane ancora una fase prematura per investire così profondamente, possiamo invece osservare che le energie verranno mosse verso il “cambiare l’altro sulla base di ciò che si vuole”, questa sarà l’illusione che guiderà la coppia in questo periodo. 

Conclusioni

I bisogni guidano ogni individuo cosi come ogni coppia. Mettiamo insieme persone con differenti bisogni e allo stesso tempo inconsapevoli di ciò, ed otterremmo il conflitto. Mettiamo insieme persone con differenti bisogni, le quali lavoreranno pian piano per accettare questa realtà, e otterremo una ipotetica situazione che forse potrà evolvere in un qualcosa di integrato, più maturo e differente dall’inizio. Così come non andremmo ad ordinare un caffe in un negozio d’abbigliamento, non forziamo situazioni di coppia che hanno alla base bisogni inconciliabili.

La seconda fase di coppia che abbiamo analizzato in questo articolo, ci ha dato modo di vedere come l’illusione che mantiene viva la relazione possa essere focalizzata nel “voler cambiare l’altro sulla base di ciò che si voglia”. Abbiamo inserito un’importante differenza tra ciò che dobbiamo capire e accettare. Gran parte delle volte, per non dire tutte, capiamo benissimo ma troviamo maggiore difficoltà nell’accettare ciò che la vita ci pone. In questo caso il bisogno dell’altro è quello e con esso dobbiamo fare i conti, non con un qualcosa che cerchiamo di modellare a nostro piacimento. Prendete cosi com’è il bisogno dell’altro senza modificarlo, provando ad “accettarlo” sentendovi comodi nel farlo, e raggiungerete un’ottima intesa e solidità di coppia.