Servizi

Con questi differenti servizi riesco ad esprimere il mio modo di essere psicoterapeuta e soddisfare differenti bisogni presenti nell’altro.

Psicoterapia: La capacità di “stare in relazione”

Il principale obiettivo della psicoterapia è sicuramente accrescere la consapevolezza di come la nostra mente funzioni. Una maggiore consapevolezza corrisponderà a una maggiore capacità nel gestire le differenti dinamiche mentali che ci portano a una situazione di malessere.
Vediamo quali differenze vi possano essere nel lavorare a differenti livelli (individuale, di coppia, familiare, di gruppo) e con differenti fasce d’età (infantile, adulto).

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Ipnosi: dialogare ai differenti livelli della mente

L’ipnosi è uno stato psico-fisiologico nel quale vediamo l’aumetare della concentrazione con una focalizzazione massima in ciò che è di nostro interesse. Tutto ciò che risulta collaterale risepetto al focus perde d’importanza.
Raggiungere uno stato di ipnosi da in primis estremo sollievo a una persona, diventano poi svariati gli ambiti d’intervento una volta si riesca ad andare in profondità.

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EMDR: verso la creazione di connessioni

L’EMDR è un metodo psicoterapico “strutturato”, ossia che segue un protocollo in modo altamente rigido rispetto a quello che potrebbe essere un classico colloquio Gestaltico. Viene utilizzato per il trattamento di eventi traumatici e quindi di una loro elabarazione, ma anche per esperienze maggiormente quotidiane e ugualmente stressanti.
Definiamo brevemente cosa sia un trauma affinché possiate comprendere meglio cosa vi rientri e no. Il trauma è un qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il modo. Chiaramente l’impatto è negativo e la mente e come se rimanesse bloccata, non riesce ad andare avanti, ripensa e ripensa all’evento.
A questa definizione integriamo due principali tipologie di traumi, cosidetti traumi piccoli “t” e traumi di maggiore identità “T”. I primi “t”corrispondono a eventi soggettivamente disturbanti che sono caratterizzate da una percezione di pericolo non particolarmente intesa. I secondi “T” tutti quegli eventi che portano alla morte o che minacciano l’integrità fisica propria o di altre persone.

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Psicodiagnosi: l’utilizzo di ulteriori lenti d’ingrandimento

La psicodiagnosi è un processo che porta alla definizione di quale sia il funzionamento mentale della persona ed un eventuale quadro diagnostico. L’aspetto maggiormente importante da definire in riferimento a come essa sia usata nella mia pratica clinica, e che in ogni momento che sono in relazione con un paziente/cliente, una parte della mia testa compie e aggiorna quella possibile diagnosi. Questo perché spegnere la parte mentale del terapeuta che pensa alla diagnosi, riducendola ad una etichetta da mantenersi nel tempo, corrisponde a una perdità complessiva delle dinamiche del paziente/cliente.

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Supervisioni: uno specchio per osservare il nascosto

Quest’area è rivolta a colleghi, figure professionali strettamente connesse alla relazione con l’altro, organizzazioni operanti nell’ambito del benessere, che maturano il bisogno di un occhio esterno clinico, capace di leggere quali possano essere le dinamiche disfunzionali che si sono andate a generare sia nella relazione vis a vis che nel gruppo di lavoro più ampio.
Chi lavora a stretto contatto con l’altro sa benissimo che sono tante le dinamiche che possono sfuggire di mano a livello relazionale e diviene fondamentale in queste occasioni avere uno specchio esterno che possa rimandare importanti feedback.

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Formazione

Creare momenti di formazione è per me di fondamentale importanza per condividere quanto sviluppato e assodato nel corso della mia quotidiana pratica clinica. I corsi proposti riflettono le principali tematiche/dinamiche che la psicologia propone, visti e letti chiaramente in ottica puramente clinica. Troverete i corsi strutturati nelle differenti modalità “in aula e on line”.

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Gruppi Esperenziali: delicato approccio per immergersi nelle emozioni

Gli incontri di gruppo “esperenziali” sono pensati per affrontare specifiche tematiche e inserirle in momenti di condivisione di gruppo dove i partecipanti possano cogliere l’occasione per fare dei “lavori individuali” su se stessi. Quelli che vengono chiamati “lavori individuali” non sono nient’altro che degli spazi nei quali i partecipanti decidono di mettersi in gioco affrontando tematiche personali, correlate chiaramente a quanto emerso durante l’incontro. Ogni partecipante ha in questo modo la possibilità di esplorare specifiche tematiche e lavorare su di esse in un clima differente da quello che sarebbe il colloquio individuale.

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